Personaggi e luoghi simbolo di Grado: Pier paolo Pasolini e Biagio Marin

Personaggi e luoghi simbolo di Grado: Pier paolo Pasolini e Biagio Marin

Durante i 6 mesi della rassegna "Grado130", vieni a scoprire i personaggi più significativi della storia di Grado, nei luoghi simbolo della città:

Pier Paolo Pasolini (1922 – 1975) e Biagio Marin (1891 –1985)

Fu l’amore per la poesia e per le lingue minoritarie che fece convergere due personalità così opposte sul piano politico ed etico come quelle del friulano  Pier Paolo Pasolini e del gradese Biagio Marin. Era stato proprio il primo a sottrarre Marin dal contesto locale e a porre le premesse per la sua fortuna, dapprima inserendolo nell’antologia “Poesia dialettale del Novecento” del 1952, poi scrivendogli la prefazione a “Solitàe”, una raccolta di poesie del 1961, ed ancora nel 1970 la prefazione a “La vita xe fiama”.

Fu poi grazie all’amico artista Giuseppe Zigaina e all’incontro con il segretario comunale Aldo Venier e il Sindaco Nicolò Reverdito se Pasolini decise di realizzare delle riprese del film “Medea” nella laguna di Grado, a Mota Safon. Rimase incantato da questo paesaggio sospeso nel tempo, in cui collocò la Colchide, e che definì “un luogo dell’anima”. E mentre l’uomo sbarcava sulla Luna, nel luglio del 1969 Grado assistette a un gran fermento culturale che sarebbe poi culminato nella “Settimana Internazionale del Cinema” al Cristallo, organizzate da Pasolini dal 1970 al 1972 come contrapposto alla Mostra del Cinema di Venezia.  

Nei confronti di Pasolini, pur essendogli sempre riconoscente ed ammirandone l’intelligenza e la forza intellettuale, Marin rimase sempre aspramente critico, ma alla notizia del suo assassinio avvenuta nel 1975 all’Idroscalo di Ostia,  il poeta gradese allora ottantaquattrenne, fu profondamente turbato e nel suo diario lo definì “un generoso cavaliere dello Spirito, della vera Cultura, e della Poesia”. Espresse Il suo dolore attraverso le tredici liriche de “El critoleo del corpo fracassao” (Lo scricchiolio del corpo fracassato), pubblicato nel 1976.

“Io ero fatto in altro modo: / con te avevo in comune Dio, / al di là del mio diverso nido, / del cibo e dell’amore di cui godo. // Ma Dio in comune è tanto! / è il cielo sopra gli alberi diversi; è l’alto fine del canto / e la ragione ultima dei versi. / il mio canto con il tuo si confonde: / sulla linea del canto siamo nudi, / e più non contano oggi o ieri, / il mare è uno, con le sue tante onde”.

 

Contatti

Indirizzo Cinema Cristallo - viale Dante Alighieri 35
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