Si pensa a Gorizia e, subito, affiorano le tragiche vicende legate alla Grande Guerra e al confine che, definito nel 1947, spezzò in due la città. Ma Gorizia oggi è, soprattutto, molto altro. E’ una piccola città dalla grande storia. E’ un luogo speciale, unico. Qui, più che altrove, si respirano l'atmosfera e la magia di quel “Mondo di ieri” evocato nel celebre libro di Stefan Zweig per spiegare cosa fosse la Mitteleuropa asburgica.
Città giardino, affacciata sulle acque del fiume Isonzo, ribattezzata la “Nizza asburgica” quale luogo privilegiato per le vacanze della nobiltà austriaca, Gorizia rappresenta uno straordinario condensato di fatti e di personaggi. Chi la visita può trovare segni e testimonianze di tutto questo nei monumenti, nelle lapidi presenti ovunque, e soprattutto nei musei allestiti in Borgo Castello, sorto attorno all'antico maniero medievale, splendidamente conservato. Dal colle del castello il panorama domina sulla città e sui dintorni, allungandosi verso il pittoresco Collio, zona di prodigiosi vigneti.
Una volta scesi dall'altura, è consigliabile una visita, tra vicoli e piazze, lasciandosi guidare dal caso, che a un certo punto porterà il turista verso il chiostro del convento di San Francesco, che ora ospita ristorantini e bar, in un'atmosfera di grande relax. Uno dei piaceri goriziani è proprio quello di mettersi alla ricerca di trattorie tradizionali, sempre capaci con i loro sapori e menù di spalancare la prima porta verso i Balcani, che qui in effetti cominciano.
La strada più antica e suggestiva è via del Rastello che, con i suoi palazzi in stile austroungarico, conduce alla centralissima piazza Vittoria, una volta cuore del quartiere tedesco, dedito in particolare al commercio. In pochi minuti si raggiunge corso Verdi che poi continua verso Corso Italia, dove pulsa la vita sociale dei giovani goriziani, in una zona stretta attorno a edifici simbolo come il teatro Verdi e il municipio. In pochi passi si raggiunge la zona del ghetto ebraico, costituito nel 1696 e di cui rimane la stupenda sinagoga con all'interno un piccolo museo dedicato a Carlo Michelstaedter, geniale poeta e filosofo morto giovanissimo nel 1910. Altro luogo significativo lo è Palazzo Coronini Cronberg, che, a partire dal 1836, ospitò l’ultimo re di Francia, Carlo X di Borbone e la sua corte, in esilio in una cittadina nei pressi di Praga. Attorniato da un parco bellissimo, lungo viale XX settembre, rappresenta uno dei punti poetici di una città che sa rivelarsi romantica in ogni luogo, piccolo o grande che sia. Il palazzo narra le vicende di uno dei casati più antichi, giunto al tramonto con il conte Guglielmo Coronini, coltissimo ed eccentrico esponente di un'epoca gentile e stravagante.
Il consiglio è dunque di visitare Gorizia cercando ovunque il segno di chi vi è vissuto da vero cosmopolita dando alla città un'anima speciale, grazie alla curiosità, al multilinguismo e all'apertura culturale verso ogni tipo di apporto.
Che cosa visitare
I Musei provinciali di Gorizia, sorti nel 1861, si articolano in diverse sezioni:
- Museo della Grande Guerra (Borgo Catello 13) con divise, uniformi e testimonianze della vita di trincea
- Museo della Moda e delle Arti applicate (Borgo Castello 13) dove sono esposti manufatti relativi alla produzione della seta, attività economica di punta nel goriziano nei secoli XVIII e XIX; ampio spazio è dedicato alla moda della Belle Epoque mitteleuropea.
- Castello di Gorizia e il Museo del Medioevo Goriziano (Borgo Catello 36 )
All’interno di Borgo Castello si trova anche la chiesa di Santo Spirito, ultimata nel 1414, in stile gotico, era al servizio del piccolo abitato.
- Palazzo Attems Petzenstein (piazza De Amicis 12 ).