Personaggi e luoghi simbolo di Grado: Maria Callas

Personaggi e luoghi simbolo di Grado: Maria Callas

Durante i 6 mesi della rassegna "Grado130", vieni a scoprire i personaggi più significativi della storia di Grado, nei luoghi simbolo della città:

Maria Callas (1923 – 1977)

 

Maria Anna Cecilia Sofia Kalos, contrazione del cognome originario Kalogheropoulou, statunitense di origine greca, nota con il nome d'arte Maria Callas, era dotata di una voce particolare, che coniugava un timbro unico a volume notevole, grande estensione e agilità. Contribuì alla riscoperta del repertorio italiano della prima metà dell'Ottocento, in particolare Bellini e Donizetti. Il successo artistico e mediatico hanno costruito un mito attorno a lei, attribuendole l'appellativo di Divina.

Si sposò con l’imprenditore italiano Giovanni Battista Meneghini, dal quale si separò per via dell'amore con Aristotele Onassis che conobbe a Venezia nel 1957. Nel 1966 Callas rinunciò alla cittadinanza americana e a quella naturalizzata italiana per tornare alla cittadinanza greca, nella speranza di un nuovo matrimonio. Tuttavia Onassis non solo si rifiutò di regolarizzare la loro unione, ma nel 1968 sposò Jacqueline Kennedy, la vedova di John Fitzgerald Kennedy.

A seguito di questa umiliazione Maria Callas cadde in depressione. Senza darsi per vinta, nel 1969 le si presentò una grande occasione per tornare alla ribalta e reinventarsi come artista, non più nell'opera bensì nel cinema, come protagonista del film Medea di Pier Paolo Pasolini. La proposta venne da Franco Rossellini, amico della cantante e produttore cinematografico. La Callas aveva già interpretato il ruolo di Medea in diverse opere liriche. Il film, che riproponeva in chiave barbarica e vagamente autobiografica (sia per Pasolini sia per Callas) la vicenda della maga della Colchide che viene a contatto traumatico col mondo della civiltà, convinse invece Callas che si poteva tentare una nuova trasposizione del mito, stavolta senza musica.

“Medea – disse Pasolini in un’intervista – è l’eroina di un mondo sotto proletario, arcaico e religioso, Giasone invece è l’eroe di un mondo razionale laico moderno e il loro amore rappresenta il conflitto tra questi due mondi” 

Le riprese di Medea vennero realizzate in parte in Cappadocia e in parte – per un totale di 25 scene della durata complessiva di 14 minuti - nella laguna di Grado, a Mota Safon (il casone che oggi è gestito dai Graisani de Palù che ne hanno fatto un piccolo museo). Durante la permanenza a Grado, la Callas e Pasolini soggiornarono all’Hotel Argentina in Città Giardino.

Il loro legame diventò presto molto profondo, sebbene platonico. Per festeggiare l’ultimo ciak di “Medea”,  durante una grande festa a casa dell’ amico pittore Giuseppe Zigaina, Pasolini le regalò un anello: un’antica corniola di Aquileia incastonata in una veretta d’argento con fregi romanici, che aveva fatto cercare con cura da Zigaina. Fu un gesto simbolico e plateale, che Maria scambiò per una dichiarazione, per il preludio a una richiesta di matrimonio che tuttavia non sarebbe mai arrivata.

Rimase però negli anni una forte amicizia. Alla Callas Pasolini dedicherà un intero ciclo di poesie confluite in “Trasumanar e organizzar” (1971), la dipingerà sul set di Medea tra Mota Safon e Grado e Cervignano del Friuli, andrà a trovarla anche a Parigi, e si scriveranno molte lettere. 

 

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